BlackLight Manga

Posts written by CARASSIO

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    Benvenuto a bordo!
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    Io ho messo Iris ed altre tre, anche se so benissimo che su Iris il problema è dell'autore...
    Comunque mi piacerebbe uscisse più spesso :)
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    CITAZIONE (-Ryan @ 24/6/2016, 11:38) 
    Ciao Carassio, come va la vita? Ti ricordi di me? Purtroppo sono inattivo da due anni, mannaggia a questa Brianza sempre indaffarata.
    Vedo che non hai mai smesso con le tue fantastiche recensioni! Continua così! è sempre un piacere leggere i tuoi post!

    Come potrei non ricordarmi di te?
    Ti ringrazio per i complimenti, anche se purtroppo devo ammettere che pure io ho dovuto ridurre i ritmi di "produzione" per le recensioni (è più di un mese che devo preparare quella di Boku dake ga Inai Machi). In ogni caso, fino a quando resisto, non mollo!
    P.S. non parlarmi della Brianza indaffarata, che ci vivo pure io (anche se al confine).
    Alla prossima! ;)
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    Titolo: Hai to Gensou no Grimgar
    Anno: 2016
    Tipologia: Anime
    Stato: Concluso
    N° episodi: 12 + 1 OVA
    Durata episodi: 23-25min
    Formato disponibile: SubIta
    Genere: Fantastico, drammatico, avventura, azione.
    Autore: Ryosuke Nakamura
    Regia: Ryosuke Nakamura
    Studio: A-1 Pictures
    Trama: (By CARASSIO)
    Un gruppo di persone, tra le quali il giovane Haruito, si risveglia in una località che ricorda la classica ambientazione dei giochi fantasy. Nessuno di loro ricorda da dove provengano e come siano arrivati li, ma tutti hanno la sensazione di provenire da un mondo differente. L’unica cosa, oltre al ricordo del proprio nome, che è loro chiara sin dal primo momento è che per sopravvivere dovranno adattarsi in fretta al nuovo ambiente ed alle sue regole…

    Immagini:










    Trailer:




    Giudizio:
    Nota: nel giudizio possono esserci riferimenti ad eventi oltre al primo episodio.

    Malgrado un iniziale titubanza che mi ha portato ad avvicinarmi a questa serie solo dopo la messa in onda del terzo episodio, è bastato veramente poco perché mi conquistasse completamente.
    I miei dubbi iniziali erano principalmente basati sul preconcetto di trovarmi di fronte all’ennesimo clone di Sword Art Online, ma dopo pochi minuti di visione il dubbio è scomparso. Non perché abbia trovato una risposta soddisfacente, ma semplicemente perché tale era l’interesse suscitato che la cosa non mi importava più.
    Per inciso, i punti in comune con SAO ci sono e sono evidenti, ma questo non impedisce che l’anime abbia una sua dose di originalità ed un proprio fascino.
    Ciò che mi ha colpito da subito è la bellezza dei disegni, con i paesaggi “a pastello” che catturano l’attenzione e trasmettono una malinconica sensazione di mondi fantastici e lontani nel tempo.
    Ma ciò che mi ha convinto maggiormente è l’attenzione prestata alla psicologia ed alla morale dei personaggi.
    Nonostante sia chiaro sin da subito che si trovino in una situazione del tipo “uccidi o vieni ucciso” e che, malgrado l’apparenza da tipico gioco di ruolo, si faccia sul serio e se vieni ucciso muori per davvero, ci vuole parecchio affinché i nostri riescano ad abbattere il loro primo avversario.
    Potrebbe sembrare che questo dipenda unicamente dalla loro inesperienza tattica e mancanza di capacità nel combattimento, ma in realtà si intuisce a poco e poco che la ragione è più profonda e risiede nella loro psiche.
    La frase “anche lui vuole continuare a vivere” che attraversa la mente di Haruito rivolta al goblin che sono infine riusciti a mettere alle corde, rende perfettamente il senso della difficoltà che tutti stanno attraversando nel momento in cui si trovano a dovere stroncare una vita, sia pure quella di un essere così differente da loro ed in una situazione di costante pericolo.
    Anche quando avranno superato il trauma iniziale, anche quando si saranno caricati di rabbia e volontà di vendetta, la coscienza del peso che comporta un’uccisione non li abbandonerà mai. Per cui, di tanto in tanto, compariranno pensieri del tipo “in questo momento, per loro, siamo noi gli invasori” ed altri dello stesso tenore.
    La grossa differenza di questa serie rispetto a tante altre simili è la coscienza del valore della vita. Di tutti, non solo dei compagni d’armi. I protagonisti lottano ed uccidono ogni giorno, mirando a migliorare continuamente le proprie capacità, ma lo fanno solo per sopravvivere e cercano, ognuno a modo suo, di superare il pesante fardello delle morti che causano.
    Per contro, è evidente che i dodici episodi non siano sufficienti ad esplorare a fondo tutti i personaggi, così come appare palese giunti al termine che troppe cose sono rimaste insolute e molti misteri siano ancora da chiarire.
    A questo proposito posso solamente auspicare che venga presto prodotta una seconda stagione, nella quale possano magari trovare maggior spazio alcuni dei protagonisti rimasti fino ad ora troppo in ombra.
    Infine, i ritmi dello svolgimento si equilibrano molto bene tra combattimenti, riflessioni introspettive, momenti di tranquillità, comicità, sentimentalismo e dramma, in una miscela ben dosata che cattura l’attenzione dall’inizio alla fine.
    Concludendo, si tratta di una serie che personalmente ritengo tra le migliori della stagione passata e che consiglio caldamente agli amanti del genere.


    Se hai dei commenti da aggiungere e soprattutto se non sei d'accordo con il mio giudizio, ti prego di scriverlo. Questo è un topic di informazione, quindi più pareri (anche contrastanti) ci sono, più completa risulta l'informazione.
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