| NON POTEVO LASCIARE QUESTO POST COSI': SENZA UNA FINE... SPERO IN FUTURO DI ESSERE PIU' FREQUENTE NELLE MIE USCITE. Lui mi guarda sapendo benissimo quanto io sia terrorizzata, infondo è questo il suo scopo. Mi torturerà non solo nel corpo ma anche e soprattutto nell'anima. Chiudo gli occhi e metto da parte il terrore, non devo dargli questo piacere. Concentro i miei pensieri su che più mi rasserena; visualizzo un mio ricordo, un immenso campo di girasoli, due bambini che giocano a catturare le farfalle, il sole che splende regalandomi la pace che non avevo mai avuto. La mia mente è sgombra, mi crogiolo in quella serenità, mi nutro di quella luce… improvvisamente però tutto diventa nero, un freddo atroce mi attanaglia l’animo. Esco fuori dal mio rifugio mentale quasi urlando. Il mio sguardo cade sulla figura davanti a me. Il mio corpo si irrigidisce non sento più battere il mio cuore, non riesco a distogliere lo sguardo per quanto ogni parte del mio essere mi stia ordinando di farlo. Nessun essere che si definisca vivente dovrebbe avere uno sguardo così. – Basta. - non riconoscevo quella voce eppure era la mia. Sento che sta cercando di strapparmi l’anima pezzo per pezzo come quando si toglie una carta adesiva- Smettila! - questa volta era quasi normale. -Nefatus mi serve viva, per ora- Dorian mi guarda sorridendo, non serve leggergli nella mente per capire quanto stia godendo nel vedermi così. Fottuto Bastardo. Sento tutta la sua soddisfazione per il mio terrore anche se tutti i miei sensi sono concentrati sul malefico obivian. L’aura di malignità lo avvolge come una cortina, indossa un semplice soprabito di pelle rossa che a guardarlo sembra sia tessuto nel sangue e probabilmente è così. Da sotto il soprabito aperto, si intravede il petto nudo pieno di cicatrici, sotto indossa dei pantaloni neri stretti, con degli stivaletti attaccati alle caviglie ci sono numerosi schizzi rossi e di sicuro non sono di vernice. Ritorno con lo sguardo al petto quei tagli sono ipnotici, riesco a distinguerne le lame che li hanno causati, e sono sicura che molti di quei tagli sono auto-inflitti; essendo un figlio di Satana dovrebbe avere l’abilità di rigenerarsi ma voci dicono che quelle ferite sono state inflitte non appartengono a questa dimensione. Nonostante i tagli potrebbe essere considerato un bel’uomo peccato che abbia uno sguardo in grado di rubarti letteralmente l’anima. Respiro profondamente continuando a salire con lo sguardo una forza sconosciuta mi porta verso il suo volto stranamente pulito e delicato ma appena arrivo ai suoi occhi una serie di immagini orribili invadono la mia mente, sento la pelle squarciarsi, gli organi sono pronti a scoppiare inizia a mancarmi il respiro, lo sento che prova a sondare nelle profondità del mio essere... -Ti ho detto che la voglio viva. - Dorian usa un tono più forte e sento il pavimento tremare. -Ho sentito Fratello, ho sentito. – distolse lo sguardo dal mio, liberandomi ad qualsiasi cosa mi stesse facendo, la sua voce era profonda ed annoiata, lo stronzo si stava semplicemente divertendo mentre io mi sentivo come se una mandria di bisonti mi avesse investita, mia aveva quasi scoperta completamente, mi ha preso alla sprovvista e per poco non mi avrebbe preso l’anima così senza che io lottassi. Avrebbe preso tutta la mia vita e tutti i miei pensieri, persino quelli segreti. Non devo permettere che accada di nuovo, non posso assolutamente cedere una parte della mia mente. Può prendere e scaraventare tutta la mia merdosa esistenza non deve arrivare ai miei ricordi. Riprendo le forze mentre i due fratellini fanno la loro gara a chi ha lo sguardo più malvagio. Costruisco mentalmente un muro intorno ad un solo gruppo di ricordi, i più preziosi e i più pericolosi. Lascio il resto alla sua mercé sperando che possano bastare per distrarlo. Sono pronta a fare qualsiasi cosa affinché non vengano toccati quei ricordi non mi interessa della mia sopravvivenza arrivata a questo punto preferisco morire piuttosto che sacrificare due vite innocenti. -È una bel'esemplare di majesec non c’è che dire. Quasi quasi la terrei in vita solo per usarla un po’. Ti assicuro che ti regalerei comunque una vendetta. Ho saputo di tuo figlio… -Non pensarci minimamente, non mi aspetto che tu capisca ciò che provo, non voglio il tuo pseudo conforto, ti ho chiamato per svuotare la mente di quest’essere e prendermi la mia vendetta. Voglio che arrivi a supplicare in lacrime la propria morte e allora e solo allora potrai prenderti la sua anima. -In effetti la sua anima potrebbe interessarmi. - Chiudo più forte gli occhi sperando di non rincontrare il suo sguardo la barriera è quasi ultimata e non devo decontrarmi, non posso pensare di avere paura anche se ogni parte del mio corpo vibra di puro terrore. -Iniziamo allora? -Quanto sei impaziente fratello, devo dire che la paternità ti fa davvero male. -Taci e fa quel che devi. -Iniziamo. Il mio corpo era teso e pronto ma non abbastanza, appena invade il mio animo a stento riesco a riprendere fiato. È un’invasione a tutti gli effetti sia mentale che fisica. Le mie viscere sembrano piegarsi al suo comando, sto perdendo il potere sul mio corpo come prima. L’obivian sonda nel mio passato alterando i miei ricordi li vedo uno ad uno che si accartocciano e vengono scaraventati lontano, semmai ne uscissi viva da una simile tortura probabilmente non sarei neanche in grado di dire come mi chiamo. Arriva alle mie due sorelle, ne è sorpreso considerando il mancato senso di famiglia tipico delle majesec, ma prende quei ricordi e li butta via. Si diverte ancora un po’ soprattutto quando arriva alle mie scopate, sono tante ma non tante quanto dovrebbero essere per una majesec, tutta colpa di Lamia, sono tutte occasionali e nessuna importante; arriva a quella di suo nipote e rivede ogni frammento. Dal nostro incontro casuale in un bar, al suo approccio un po’ ubriaco, al mio sguardo famelico, ero in astinenza da un po’, alla scopata intensa, e alla fine alla mia follia omicida durante l’orgasmo. – Vedo che ci hai dato dentro puttanella. – io non riesco neanche ad articolare una frase concreta, credo che mi abbia accartocciato anche l’abilità di parlare. Continua a sondare i miei ricordi finché non arriva al mio muro. – Oh che cosa abbiamo qui? - Il suo sguardo si è fatto perfidamente divertito. -Cosa hai trovato? –Dorian si era avvicinato in modo tale da riuscire a vedere ciò che Nefatus gli trasmetteva. - L’esserino qui ha eretto una barriera celando alcuni suoi ricordi, mi ha fatto scorrazzare liberamente nella sua mente fin ora sperando o pregando che io non la vedessi. -Devi abbatterla. -Non serviva dirlo. Una nuova d’invasione entra nella mia testa scaraventandomi, questa è mirata alla mia barriera e potentissima come se la prima non mi avesse già lasciato senza fiato. La mia barriera regge al colpo, provo a rimettermi in ginocchio ma sento che ad ogni mio sforzo fisico indebolisco la resistenza della mia barriera, decido di restare così con le ginocchia piegate in alto e la schiena appoggiata la pavimento. – Oh h i ucciso il figlio del sangue sbagliato dolcezza, per quanto tu possa essere forte non durerai dopo il secondo assalto. Arrivò inaspettatamente e una profonda crepa divideva in due il mio muro mentale, lo sentivo sgretolarsi a mano a mano sarebbe crollato a breve. – Ci siamo- L’obivian scambia un sguardo di intesa con il suo fratellino incazzato. –No! - non riesco a pronunciare la parola ma solo a pensarla. Non posso permettere che arrivino a quei ricordi tanto preziosi per me. Ho già sacrificato le mie due sorelle ma loro sono semplici majesec non possono nulla contro di loro. Non posso permettere che arrivino a conoscere il mio segreto. Loro sono tutto ciò che conta davvero per me. Ma stavo per fallire non sarei stata in gradi proteggerli da loro una volta che avessero scoperto la loro identità. Iniziai ad accumulare tutta la mia frustrazione e la mia rabbia tramutandola in energia era una forza che neanche sapevo di avere ma decido di non pensarci. Continuavo ad incanalare questa energia sconosciuta. Guardo l’obivian divertito, il vampiro incuriosito e il darkasham allarmato. Il mio muro continuava a sgretolarsi ma come le crepe aumentavano sulla superficie così aumentava la mia forza, non appena il muro esplode in mille pezzi esplodo anche io con un urlo furioso. Un’immensa onda d’aria si sprigiona dal mio corpo scaraventando sia Nefatus che Dorian lontano da me e disintegrando il darkasham poco distante. L’angolo maledetto si riduce in mille frantumi creando una bellissima pioggia di stelle. Guardo quei granelli piovere dall'alto cercando di riprendere i miei pensieri. Tutti i miei ricordi sono ritornati al loro posto. Riprendo la capacità di parlare. - Sta… lontano… dalla mia testa, brutto stronzo. Dorian mi guarda sorpreso mentre Nefutus semplicemente interessato. Stranamente sono soddisfatta delle loro reazioni, non so nemmeno io cosa sia accaduto ma almeno adesso non mi guardano con uno sguardo omicida, almeno per ora... |
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